Scopri di più su queste affascinanti scrittrici

Le Viaggiatrici del Grand Tour

Nato come rito esclusivamente maschile, a partire dal Settecento anche alcune donne iniziarono ad intraprendere il Grand Tour. Si trattava di donne curiose, indipendenti, amanti dell’arte e della scienza. Il viaggio rappresentava una fuga verso la libertà dalla tradizionale assegnazione di ruoli come mogli e madri.

Le donne viaggiatrici arricchirono il Grand Tour grazie alla loro sensibilità e alla prospettiva unica. Mentre gli uomini erano interessati principalmente all’archeologia e all’antichità classica, le donne infatti esploravano anche aspetti antropologici, concentrandosi sulle tradizioni e i costumi delle popolazioni locali. E questo si rifletteva chiaramente nei loro resoconti di viaggio.

Nel Settecento, la scrittura rappresentava il principale modo di documentare i viaggi, e per le donne, questa pratica costituiva una doppia trasgressione. Oltre a superare i confini della vita domestica, si appropriavano dell’ambito delle parole, tradizionalmente dominato dagli uomini. Questa scrittura di viaggio non solo documentava il loro percorso, ma rappresentava anche un mezzo per raccontare sé stesse, dimostrando una mentalità aperta e progressista.

Anna Jameson (1794-1860)

Ha contribuito probabilmente più di ogni altra scrittrice ad avvicinare il pensiero del pubblico ai principi dell’arte.

Anna Riggs Miller (1741-1781)

La “comare di Bath”, come la chiamavano nei salotti alla moda, è un esempio straordinario di determinazione e passione per l’apprendimento.

Anne Marie Du Boccage (1710-1802)

L’apripista della narrativa da viaggio, Voltaire scrisse di aver conosciuto Roma proprio grazie a lei.

Catherine Wilmot (1773-1824)

Ha viaggiato dall’Europa alla Russia regalandoci descrizioni dettagliate e caratterizzate dalla sua pungente ironia.

Elisa von der Recke (1754-1833)

Una narrazione che oscilla continuamente tra la descrizione esteriore di quello vediamo e quella interiore di ciò che sentiamo.

Elisabeth Vigée Le Brun (1755-1842)

Una pittrice alla corte di Maria Antonietta che bramava visitare questa meravigliosa patria delle arti, l’Italia.

Elizabeth Vassall (1771-1845)

Una luce sociale che ha illuminato e adornato l’Inghilterra, e persino l’Europa, per mezzo secolo.

Hester Thrale Piozzi (1741-1821)

Ha perseguito le proprie passioni e sfidato le convenzioni sociali dimostrando che anche una donna poteva essere intellettualmente indipendente.

Madame de Staël (1766-1817)

Una vita intensa e una penna dalla grande forza provocatrice in grado di tenere testa perfino a Napoleone.

Mariana Starke (1762-1838)

Prima degli Handbooks for Travellers di Murray e di Baedeker, sono i suoi diari di viaggio i veri precursori delle guide moderne.

Mary Berry (1763-1852)

Perfino Horace Walpole si era arreso volontariamente agli incatesimi delle sorelle Berry tanto da definirle le sue “mogli gemelle”.

Mary Shelley (1797-1851)

Mary Shelley è nata ed è vissuta nel sangue, e se è possibile usare una metafora squisitamente romantica, ha scritto con il sangue.

Sydney Morgan (1781-1859)

Spesso ricordata più per la sua personalità e il suo attivismo che per i suoi libri di successo, una delle figure più vivaci e discusse della sua generazione.