Villa Pamphilj
Residenza nobiliare con un grande Parco esteso per 184 ettari con prati pianeggianti e boschi di , alberi di diverse specie.
Tra i parchi più belli nel cuore di Roma, in cui coesistono con l’ambiente rurale spettacolari fontane, un parco dei daini, e il lago del Belvedere, dispone di quattro entrate principali: Via Aurelia Antica, Via San Pancrazio, Via Leone XIII e Largo Casale Vigna Vecchia,
Fra il 1644 ed il 1655, l’intera area fu annessa alle proprietà della famiglia Pamphilj. In quegli anni cominciò a configurarsi quale fastosa residenza nobiliare di campagna con il “Cardinal nepote” Camillo Pamphilj che fece edificare il Casino del Bel Respiro con gli annessi giardini, ristrutturò l’edificio di Villa Vecchia e commissionò la realizzazione di alcune delle fontane principali del parco. All’interno del complesso operarono alcuni dei maggiori artisti del tempo quali Alessandro Algardi, Giovan Francesco Grimaldi, Gian Lorenzo Bernini.
La villa rimase di proprietà della famiglia Pamphilj fino ai primi decenni del Novecento. Famiglia che tuttavia già dal 1671 si era estinta per mancanza di eredi maschi diretti di Gerolamo Phamphilj. Il titolo familiare per regolare la successione fu concesso al principe Giovanni Andrea III Doria della omonima famiglia genovese, per diritto acquisito a seguito del matrimonio con Anna Pamphilj, e da allora il luogo acquisì il nome, tuttora esistente, di Villa Doria-Phamphilj.
A partire dal 1939, il Comune di Roma dette inizio ad una serie di espropri, culminati nelle due aperture al pubblico del parco: nel 1965 fu resa accessibile la parte occidentale della Villa, mentre nel 1971 fu definitivamente acquisito il settore orientale del parco, aperto al pubblico il 22 maggio. L’intera Villa è oggi di proprietà del Comune di Roma, fatta eccezione per il Casino del Bel Respiro, acquisito nel 1967 dal Demanio dello Stato ed attualmente sede di rappresentanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri.